Women in communication

Il gender della comunicazione? Se esiste, difficilmente è declinato al neutro. E se poi viene da pensare che sia donna, per le ancestrali – inopinatamente superiori –  abilità con cui le women communication dosano i toni, sciolgono le complessità, individuando l’equilibrio e ancora compongono, includono e divulgano il messaggio, non possiamo negare un tema di cui si parla da tanto tempo –  e sempre attuale! – ma neppure vogliamo trasformare qui i toni in uno sfacciato duello tra donne e uomini, che soprattutto quando i ruoli sono istituzionali, i corridoi quelli della finanza o della politica, finanche nel turismo siedono -spessissimo- ai vertici.

Insomma, il punto di partenza non può che essere condiviso: vince la meritocrazia, almeno in teoria, ma come sarà il futuro della comunicazione? Come lo fanno, per davvero, donne e uomini questo mestiere? E’ una questione più di parole, o di consapevolezza, di #mindfulness addirittura? Perchè su una cosa siamo tutti d’accordo: quando tutto sta cambiando (#changeisgood), nessuna azienda che voglia innovare, nel turismo e fuori, può pensare di fare a meno della comunicazione. Fatta in modo professionale: da donne o uomini, non importa.