“Neverending”, l’esperienza turistica che mancava

Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, il clima di incertezza segnato dalla pandemia ha spinto ancora di più il travel verso il digitale

Un giro d’affari che nel 2021 ha raggiunto gli 11,1 miliardi di euro, con una crescita del 55% sul 2020. Secondo i dati dell’ottava edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, il clima di incertezza segnato dalla pandemia ha spinto ancora di più il travel verso il digitale, soprattutto se si parla di ospitalità e trasporti.

Oggi – sottolinea l’Osservatorio – l’88% delle strutture ricettive italiane utilizza almeno uno strumento digitale per la gestione dei processi, tra Booking Engine, sistemi di pagamento digitali e Channel Manager, a cui si aggiungono i Property Management System, ormai in uso nel 63% delle strutture. 

Ma tra i nuovi trend del comparto alberghiero, a farla da padrona è la corsa al green. Nel 2021, il 94% delle strutture ha infatti messo in atto azioni per aumentare la sostenibilità. Non mancano alberghi che hanno arricchito la propria value proposition per offrire una neverending experience, ovvero un’estensione dell’esperienza turistica. Inoltre, ben il 77% degli operatori alberghieri si è attrezzato per ospitare lavoratori in smart working; mentre per rispondere alle esigenze di maggiore flessibilità, il 20% delle strutture ha abilitato il servizio “Buy Now-Pay Later” e la possibilità di rateizzare il pagamento.

Da parte loro, le agenzie di viaggio hanno utilizzato gli ultimi due anni per rafforzare le proprie competenze e cambiare il modello di gestione. Quasi la metà degli intervistati, ha migliorato la propria presenza sui social ed email marketing (43%), puntando su nuovi canali di vendita, anche online (31%) e lo sviluppo della relazione con il cliente (18%). Il 4% della distribuzione ha poi deciso di affiliarsi a un network o di affidare a quest’ultimo la gestione delle attività di back office, l’8% di chiudere il negozio e passare all’online o alla consulenza, e il 19% di lavorare solo su appuntamento.

Infine, i tour operator. Oltre al rafforzamento della presenza sui canali digitali diretti e al lancio di formule di dynamic packaging all’interno delle piattaforme consumer, tutti hanno introdotto l’assistenza e l’assicurazione (oggi inclusa nel 92% dei viaggi venduti dalle agenzie).