Close your eyes: Giulia Bassi

Sento che ogni luogo è raggiungibile e ogni frase possibile da dire. Quando li riapro mi accorgo di quanti sforzi dobbiamo fare per non perdere questa essenza nel caos di ogni giorno, per ricordarci chi siamo e quanta vita, forza e potere custodiamo dentro. 

Sorride di sé  – e già basta! -, va avanti come un treno, senza un piano B. Praticamente da sempre. @GiuliaBassi è una giovane donna che scivola agile nella vita, tra anse e discese con una consapevolezza dichiarata e invidiabile perchè “ogni luogo è raggiungibile e ogni frase possibile da dire”.  Se negli occhi non nasconde la meraviglia della scoperta che il suo lavoro di giornalista le regala, l’unico peraltro desiderato, dentro conserva già tutti gli strumenti e non solo del mestiere. Il legame profondo con le proprie origini, l’infanzia, la famiglia. Una forza potente che consente di ritrovare “casa” in ogni angolo del mondo, da Milano all’Iraq. Buona fortuna cara Giulia, animo felicemente generoso che si veste di bianco per rimanere se stessa. Il suo “non colore” ci appare oggi una scelta quanto mai audace, soprattutto perchè lontano dalla neutralità, anzi una vera dichiarazione d’intenti, di vita: “se non te ne prendi cura si sporca facilmente. E tende a esaltare, non a smorzare, gli altri colori che gli metti vicino”.

. CHI SEI? SEI CHI VORRESTI ESSERE? 

Giulia, 36 anni. Sono una che cerca ogni giorno di essere fedele a se stessa, di mettersi in discussione, di essere critica con la sua persona ma leale con gli altri, di concedersi sbagli ma senza rimpianti e soprattutto sono una che non smette fai di fare e farsi domande. Vorrei essere una che ogni giorno quando si guarda allo specchio possa sorridere con affetto e rispetto all’immagine che vede riflessa. 

. CHE LAVORO FAI? FAI IL LAVORO CHE VORRESTI FARE?  

Sono giornalista e sì, è sempre stato il lavoro che ho voluto fare. Non ho mai avuto un piano B e ancora oggi se mi chiedono quale sia il lavoro dei miei sogni rispondo: questo. 

. APPARTIENI AL LUOGO IN CUI ABITI?  

Il luogo in cui abito può dipendere da diverse esigenze e opportunità, professionali o personali. Piuttosto so di appartenere al luogo in cui sono nata, che sa di infanzia, famiglia e amore incondizionato. Ma penso anche di appartenere a ogni luogo in cui sono stata bene, in cui mi sono ritrovata o in cui sono rinata, come Milano (che ormai definisco una seconda cosa) l’Etiopia e l’Iraq che sono stati, pur a distanza di molti anni, viaggi che hanno avuto un significato speciale per la mia formazione e il mio percorso, di lavoro e di vita. 

. CHE COLORE SEI? QUALE COLORE TI RAPPRESENTA? 

Non ho mai avuto un colore preferito, forse perché me ne piacciono molti o forse perché i colori sono belli tutti assieme, anche mescolati tra loro. Ho sempre pensato che le persone siano come i colori: non belli o brutti in assoluto, ma più adatti o meno a risaltarsi e a saper stare bene l’uno vicino all’altro. Se devo scegliere un colore che mi rappresenti potrei dire il bianco, perché è puro ma se non te ne prendi cura si sporca facilmente. E tende a esaltare, non a smorzare, gli altri colori che gli metti vicino. 

. LA PANDEMIA HA MODIFICATO IL TUO “PUNTO FOCALE”? 

Assolutamente sì: ho capito che c’erano cose non più rimandabili e le ho affrontate. Ho modificato la lista delle priorità e capito che se c’è una cosa che vuoi fare, il dire “non ho tempo” è solo una scusa. Ne restano comunque ancora molte da fare 

. A OCCHI CHIUSI: COSA VEDI? E QUANDO LI RIAPRI? 

Se chiudo gli occhi sento l’essenza di ciò che siamo: un cuore che batte, sangue che scorre, organi che pulsano, vita che esiste, secondo dopo secondo. E questa sensazione allontana ogni pensiero negativo, ogni dolore. Sento che ogni luogo è raggiungibile e ogni frase possibile da dire. Quando li riapro mi accorgo di quanti sforzi dobbiamo fare per non perdere questa essenza nel caos di ogni giorno, per ricordarci chi siamo e quanta vita, forza e potere custodiamo dentro.