Close your eyes: Assunta Corbo

Costruire relazioni è quello che amo fare: nel lavoro, nella vita. Amo l’idea di poter camminare insieme agli altri: ognuno lungo il suo percorso ma con la certezza di poter volgere lo sguardo al lato e trovare un’altra persona che cammina sul suo sentiero

Pane, parole e gratitudine. Più che virare, dopo due curve e qualche capovolta – come accade a tutti – Assunta Corbo prende il volo – come accade a pochi. Da questo momento in avanti si immagina un altro lavoro: giornalismo costruttivo. La direzione non è solo protesa in avanti, brandendo la lente d’ingrandimento dei professionisti; si tratta, soprattutto, di un nuovo passo rivolto verso l’esterno, fino a costruire le base di  Constructive Network, una rete di professionisti con cui condividere l’impegno e “l’approccio all’informazione che rispetta il lettore e crede nelle storie che costruiscono e che raccontano risposte e soluzioni ai problemi della nostra società”.  C’è di cui essere grati.

. CHI SEI? SEI CHI VORRESTI ESSERE?

Sono Assunta e sono una persona che ama le persone. Costruire relazioni è quello che amo fare: nel lavoro, nella vita. Amo l’idea di poter camminare insieme agli altri: ognuno lungo il suo percorso ma con la certezza di poter volgere lo sguardo al lato e trovare un’altra persona che cammina sul suo sentiero. Chi vorrei essere? Me stessa. Esattamente come sono: con i pregi e i difetti, le esperienze che ho vissuto e le lezioni che ho imparato.

. CHE LAVORO FAI? FAI IL LAVORO CHE VORRESTI FARE? 

Faccio la giornalista e sono innamorata di questo lavoro. Vivo di storie: quelle delle persone che incontro e che cerco di raccontare agli altri. Avevo 7 anni quando alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” rispondevo “Scrivere, leggere, viaggiare e dire alle persone che il mondo è un posto bello”. Non sapevo che il giornalismo avrebbe potuto rappresentare questo sogno. L’ho scoperto lungo la strada e oggi posso dire che non potrei fare altro.

. APPARTIENI AL LUOGO IN CUI ABITI? 

Sì, amo il luogo in cui vivo. Ma amo tutti i luoghi in cui mi immergono: sanno nutrirmi. Amo vivere ogni atmosfera in profondità cogliendone tutto ciò che può farmi vibrare il cuore. Oggi sto bene dove vivo ma potrei stare bene anche altrove. Non è il luogo a fare la differenza ma sono le persone con cui abito quei luoghi.

. CHE COLORE SEI? QUALE COLORE TI RAPPRESENTA?

Sono rosso. Decisamente rosso: rappresenta per me la passione che metto in ogni cosa che faccio e anche quel pizzico di follia che mi rappresenta. Mi dicono che il rosso mi rappresenta ma io mi trovo bene anche nel nero e nelle diverse tonalità del blu: colori che uso molto.

 LA PANDEMIA HA MODIFICATO IL TUO “PUNTO FOCALE”?

La pandemia ha rafforzato il mio punto focale. Durante il lockdown del 2020 ho messo ancora più a fuoco chi volevo essere sia nella vita personale che professionale. Ho rafforzato anche la mia relazione con la gratitudine, sentimento in cui credo fortemente, che mi ha permesso di vivere tutto quello che abbiamo vissuto con consapevolezza. In quel periodo ho rafforzato dei legami importanti e ne ho costruiti di nuovi grazie al digitale. A quel periodo associo la parola “forza”.

. A OCCHI CHIUSI: COSA VEDI? E QUANDO LI RIAPRI?

Li ho chiusi prima di scrivere e ho visto una città in movimento e una folla di persone sorridenti e senza mascherina. Parlavano tra loro e c’era anche della musica. Credo che sia la rappresentazione di quello che oggi avrei voglia di vivere ancora: la condivisione in presenza, la gioia della leggerezza. Quando ho riaperto gli occhi ho visto la mia libreria: i libri sono custodi di storie e sanno parlarmi. Tra le loro pagine ritrovo spesso me stessa, la mia esistenza e le lezioni che devo imparare per evolvere.